Questo articolo nasce per raccontarvi, in breve, i miei 3 mesi di permanenza ad Eilat, in Israele, per prendere parte ad un percorso di accelerazione assieme ad altre 6 startup italiane, da gennaio a marzo 2020.
Un’eccezionale occasione di crescita che ha permesso a BionIT Labs® di confrontarsi con uno degli ecosistemi dell’innovazione più evoluti al mondo, di apprezzarne le logiche e di conoscerne gli attori, in un’ottica di continuo miglioramento e ampliamento dei nostri orizzonti.
La selezione
Il bando di selezione per il percorso, organizzato dall’ambasciata italiana con il supporto dell’Innovation Center di Banca Intesa Sanpaolo, nasce da un accordo italo-israeliano di cooperazione industriale, scientifica e tecnologica, con l’obiettivo di mettere in contatto startup italiane con l’ecosistema israeliano, uno dei più prolifici al mondo in questo particolare settore.
Fra le 40 domande di adesione al bando, lanciato nell’estate 2019, il Comitato di valutazione seleziona le migliori 10 realtà attive in diversi settori – health tech, food tech, smart mobility – fra le quali anche BionIT Labs® rientra a punteggio pieno.
In particolare, il Comitato era composto dal Chief Scientist dell’Ambasciata d’Italia in Israele, Stefano Ventura e da Dani Schaumann di Intesa Sanpaolo Innovation Center, da Danny Biran, ex Vice president della Israel Innovation Authority, Jeremie Kletzkine di Startup Nation Central e Dan Fishel di OurCrowd.
Assieme a noi, altre 6 startup prendono parte allo stesso percorso, con i loro rappresentanti:
- Marta Bonaconsa, Co-Founder & CEO di Nanomnia
- Anna Impedovo, Co-Founder & Business Developer di ISAAC
- Rosilari Bellacosa, Co-Founder & R&D Manager di SynDiag
- Francesco Biasibetti: Co-Founder & Business Developer di Elysium
- Giovanni Caponetto, Business Developer di Djungle
- Fabrizio Errichiello: R&D Engineer di Materias.
Appena terminate le vacanze invernali, quindi, veniamo catapultati in un ambiente del tutto nuovo, certamente pieni di aspettative per le di nuove opportunità che attendevano la nostra startup.
Eilat Tech Center e Arieli Capital Group
L’acceleratore scelto per svolgere il percorso è l’Eilat Tech Center/Hub, una parte del gruppo Arieli Capital, holding americana con uffici in Israele e a New York.
Arieli Capital investe in piattaforme accademiche, innovative e di capitale, inclusi un acceleratore focalizzato su IA con la New York University, il principale ufficio di trasferimento tecnologico israeliano e ShareNett – un network globale che comprende più di 420 family offices e investitori professionali.
Eilat Tech Center si focalizza sul networking fra diverse organizzazioni chiave dell’ecosistema, aggregando e distribuendo informazioni, inizializzando, orchestrando e facilitando attività di sviluppo economico e costruendo connessioni all’interno dell’ecosistema e tra ecosistemi diversi a livello nazionale e globale.
Diversi sono i percorsi di accelerazione facilitati, fra cui rientra quello italo-israeliano al quale abbiamo partecipato: a nostra disposizione un team composto da professionisti del settore – Eric, Or, Sharon, Shahaf, Olga, Ortal e Ariel – con il compito di supportarci durante tutto il percorso di accelerazione.
L’accoglienza nella Startup Nation
Appena arrivati nella villa che ci avrebbe ospitato per i tre mesi successivi, il team di Eilat Tech Center ci ha accolto con un brindisi di benvenuto, mettendoci da subito a nostro agio e raccontandoci per grandi linee come si sarebbe svolto il programma nei mesi successivi.
Da subito si è creato un bel legame con il team di Eilat e con gli altri startupper, e le continue occasioni di confronto durante tutta la durata del percorso sono state un eccezionale motivo di crescita umana e professionale: seppur appartenenti a verticali diversi, infatti, ognuno di noi aveva un consiglio, un suggerimento o un feedback per gli altri, in uno spirito di crescita continua che deve necessariamente caratterizzare chi oggi vuole fare innovazione.
Il paese in cui ci troviamo crea sicuramente il setting giusto e stimolante: Israele è, infatti, conosciuta nel mondo come la Startup Nation.
Questo Paese è il primo in termini di startup pro capite e domande di brevetto, con il 4,1% del PIL investito in ricerca e sviluppo. Inoltre, il paese è rinomato per la sua eccezionale capacità di attrarre capitali stranieri (circa il 47% rispetto alla media europea del 9%).
Il corso di accelerazione
Ma veniamo al motivo fondamentale della nostra trasferta: il percorso di accelerazione.
Durante la prima settimana veniamo accolti con un intervento del sindaco di Eilat, Mr. Eli Lankri, e del console onorario d’Italia a Eilat, Mr. Fred Mandelli, seguito poi da un collegamento con l’ambasciatore italiano in Israele, Gianluigi Benedetti.
Durante tutta la nostra permanenza, il percorso si è strutturato alternando giorni con lezioni dei mentor di Eilat Tech Center e di numerosi altri esperti del settore, sempre seguite da incontri one-to-one con ogni startup, a giornate “libere” durante le quali portare avanti l’amministrazione ordinaria dell’azienda.
I temi trattati nel corso spaziavano fra aspetti legali, finanziari, business e di formazione manageriale. Di seguito alcuni degli argomenti discussi con i professionisti di riferimento:
- Or Haviv, CEO di Eilat Tech Hub – Why startup fail, How to Pitch;
- Sharon Gindi, Head of Business Development di Eilat Tech Center – Go-to-market strategy, Global Business Development Strategy, Linkedin Masterclass;
- Roei Karniel, Engineering department della municipalità di Eilat – The development of Eilat city;
- Michal Seror, Startup Nation Central community development manager – The Startup Nation;
- Nathan Renov, Intellectual Property Attorney and Partner di Pearl Cohen Zedek Latzer Baratz LLP – IP protection strategy;
- Dani Schaumann, Global Country Advisor di Intesa Sanpaolo – Israeli etiquette;
- Ariel, Eilat Tech Center mentor e Serial Entrepreneur – Sales 2.0: lead generation, inbound/outbound marketing and sales;
- Itay Glick, Head of Business Development di Dell Technologies;
- Gaby Kaminsky, Managing Director di CityZone – Business Model Canvas, Negotiation 1.0;
- Omri Raisman, Managing Director di Rosetta IP – Product-market fit;
- Rafi Dalla Torre e Natalie Soussan, rispettivamente Head of Advanced Research Group eExecutive Coach and Management Consulting per Samsung Research Israel – Dealing with Multinational Companies;
- Eric Bentov, founder di Eilat Tech Center e Chairman di Arieli Capital – Evaluating Startups Potential;
- Hadas Fuhrer, Senior Manager di PwC Israel – International Taxation;
- Lirone Glikman, fondatrice di The Human Factor – How your image affects your startups’ growth, How to create your success network;
- Hilla Ovil Brenner, Managing Director di Techstars Tel Aviv Accelerator – How to Navigate Entrepreneurial;
- Dekel Ron, Global Incentives Advisory and consultant di Ernst&Young – Funding opportunities;
- Liron Levi-Gabay, Partner di Spero Levi & Co. – Preparing for your A-Round;
- Roee Weinberger, Founder di Weinberger & Co. – Getting prepared for financing;
- Moshe Sarfaty, Fund Manager di Krypton Venture Capital – Fundraising;
- Ran Regev, Founder & Managing Partner di Fusion Partners – Investments development and innovation.
Assieme a Marta e Or, siamo anche stati intervistati in una radio locale, con la possibilità di raccontare i nostri progetti ad una platea di ascoltatori interessati.
Le bellezze di Eilat
Fra una lezione e l’altra non sono mancati i momenti di svago, che ci hanno dato l’opportunità di conoscere almeno in parte i magnifici paesaggi israeliani.
Eilat é una città che conta 50.000 abitanti e sorge sulle sponde del Mar Rosso, nel deserto meridionale del Negev. Grazie alla sua magnifica barriera corallina, l’area è riconosciuta come uno dei principali luoghi di immersione nel mondo.
La città è dotata di un aeroporto, che ci ha di molto facilitato gli spostamenti – l’alternativa era atterrare a Tel Aviv e poi effettuare un viaggio di 4 ore a Sud attraverso il deserto – e ha una velocità di espansione davvero notevole.
In particolare, i nostri mentor ci hanno fatto da ciceroni in due esperienze che sono sicuro rimarranno impresse nei nostri ricordi: la visita al Red Canyon e all’osservatorio marino sommerso.
Il Red Canyon è uno dei percorsi escursionistici più spettacolari dell’intera zona: una distesa di sabbia rossa che si estende fra le montagne di Eilat e offre scorci paesaggistici meravigliosi. Assolutamente da non visitare durante l’estate, quando le temperature possono superare i 50 °C, è un’esperienza da non perdere.
La visita al deserto, terminata preparando sul posto un buonissimo caffè turco, ha lasciato sicuramente il segno nel nostro percorso.
L’osservatorio marino sommerso è una finestra sulla scogliera corallina che corre lungo il Mar Rosso e accoglie ogni anno migliaia di turisti. Offre un punto di vista privilegiato su un meraviglioso ecosistema, che accoglie centinaia di specie marine diverse. La struttura accoglie anche la piscina con gli squali più grande del Medio Oriente e copre un’area di oltre 1000 m², all’interno della quale ogni giorno si può assistere ad uno spettacolo in cui questi meravigliosi animali vengono cibati a pochi metri dagli spettatori.
A marzo avevamo previsto di visitare Gerusalemme e la Giordania, viaggi purtroppo annullati a causa delle sempre crescenti restrizioni legate alla situazione Covid-19, imposte sin da inizio marzo.
Il ritorno a casa
Con il peggioramento della situazione a livello globale, anche le lezioni in presenza ad Eilat Tech Center sono state purtroppo interrotte, per cui, assieme alle altre startup e dopo esserci consultati con l’Ambasciata Italiana, abbiamo preso la sofferta decisione di rientrare quanto prima in Italia, per evitare che il blocco dei voli potesse trattenerci in Israele anche oltre la data prevista di ritorno.
Durante tutta questa fase, in un momento in cui l’ansia legata alle notizie che arrivavano dall’Italia si faceva sempre più pressante, il supporto di Eilat Tech Center è stato per noi fondamentale, e anche per questo non smetteremo mai di ringraziare Eric, Or, Sharon, Olga e Ortal.
Mentre Israele illuminava i suoi principali monumenti con i colori della bandiera italiana, noi affrontavamo 3 giorni di viaggio tra Israele, Svizzera e Italia per tornare finalmente a casa.
La fine del nostro percorso: un nuovo inizio per BionIT Labs®
Il ritorno in Italia non ha bloccato però la nostra fame di imparare, aggiornarci e crescere professionalmente, per cui il programma di accelerazione è stato concluso in modalità smart working.
L’evento finale di presentazione delle startup e matchmaking con investitori dell’ecosistema israeliano e americano, previsto per aprile a Tel Aviv, è stato purtroppo annullato, ma verrà probabilmente svolto all’inizio del nuovo anno: un’ottima occasione per tornare in Israele a passare ancora qualche giorno in un ecosistema che ha tantissimo da offrire a chi, come noi, cerca ogni giorno di crescere, migliorarsi e cambiare un po’ alla volta il mondo in cui viviamo.
Quest’esperienza per BionIT Labs® ha rappresentato un reale campo di prova in ambito internazionale, che ci ha confermato il vivo interesse già riscontrato in Italia per la nostra azienda e per la tecnologia che stiamo sviluppando, motivandoci in misura ancora maggiore a dare il meglio, per affermarci come una fra le realtà medtech più interessanti a livello internazionale.
Un nuovo inizio che ci presenta sfide ancora più importanti, che non vediamo l’ora di cogliere.
Mi piace l’idea di terminare questo racconto così come è iniziata la nostra esperienza, con la nostra prima cena in Israele: non ci conoscevamo ancora e non avevamo un’idea precisa di cosa ci aspettasse, ma oggi sono felice di poter affermare che le nostre grandi aspettative hanno sicuramente trovato riscontro nel migliore dei modi.
Toda raba Israele, a presto!